Il tocco, gentile, amorevole, sulla pelle del bambino, può previene la formazione di quella rigida “corazza” a lungo studiata dal medico e psicoterapeuta Wilhelm Reich. Nel tocco il “dare” e il “ricevere” si fondono armoniosamente. “Il contatto diventa un dialogo energetico tra chi tocca e chi viene toccato, e i benefici arrivano a entrambi”, ha scritto Silja Wendelstadt. Perché il tocco lieve è così efficace? “Risponde al principio del ‘minimo stimolo’”, spiega Margherita Tosi. Il “minimo stimolo” attiva un processo interno in cui l’organismo regola l’intensità delle proprie risposte in modo “ecologicamente sostenibile” da tutto il sistema. Ed è in linea con una delle leggi fondamentali della fisiologia, scoperta verso la metà dell’Ottocento da Ernst Heinrich Weber (1795-1878), in seguito elaborata sotto forma di modello teorico da Gustav Theodor Fechner (1801-1887).