
Sabato dalle 10.30 alle 18.30 e Domenica dalle 9.30 alle 13.30
21-22 febbraio
25-26 aprile
20-21 giugno
19-20 settembre
17-18 ottobre
Via privata Rezia, 1 – Milano
11 – 13 dicembre 2026
residenziale: Miripiri (Piacentino)
21 novembre 2025
19 dicembre 2025
23 gennaio 2026
20 febbraio 2026
27 marzo 2026
17 aprile 2026
22 maggio 2026
Via Eustachi, 26 – Milano
il venerdì, 15,30 – 19,30
6 e 8 marzo 2026
co-conduzione Marc Candoli
residenziale: Camogli
3 – 5 luglio 2026
co-conduzione Aristidis Inniotakis
residenziale: Camogli
10-12 luglio 2026
co-conduzione Marc Candoli
residenziale: Monteallegro (Rapallo)
2 – 4 ottobre 2026 2026
(solo per 10 persone)
residenziale: da definire
6 – 8 novembre 2026
co-conduzione Marc Candoli
residenziale: Piacentino
11 – 13 dicembre 2026
co-conduzione Aristidis Inniotakis
residenziale: Miripiri (Piacentino)
L’uomo possiede una propria saggezza innata che lo porta, fin dalla nascita, a a cambiare per adattarsi sempre di più all’ambiente in cui vive, guidato dalla ricerca del proprio benessere . Quando il terreno su cui poggia i propri piedi è fertile, l’uomo si sviluppa nella libertà di movimento, di espressione e di utilizzo pieno delle proprie risorse, innate e acquisite.
Ma le ripetute costrizioni e i “fallimenti” nell’espressione della vitalità , ci fanno allontanare dalla nostra natura.
Occorre allora un lavoro di “pulizia” per permettere che la nostra vitalità e la nostra saggezza corporea possano riemergere…
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Come promuovere maggiore consapevolezza e capacità di utilizzo delle risorse corporee in sé e negli altri
Il corpo ha in sé tutto ciò che gli serve per vivere al meglio: possiede una propria saggezza che lo porta a muoversi spontaneamente verso il benessere, la creatività e l’espressività quando vive in un ambiente accogliente.
Solo quest’ultima condizione lo rende libero di accedere pienamente alle proprie risorse…
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Il senso di impotenza e la perdita di controllo, insieme all’attuale situazione di emergenza stanno attivando reazioni pericolose come il sospetto, l’allontanamento sociale, la diffidenza. Abbiamo sempre più bisogno di recuperare le altre nostre dimensioni emotive: quelle dell’altruismo e della compassione, della fiducia e della solidarietà. Il gruppo è uno spazio in cui percorrere insieme agli altri la via della relazione e della vitalità corporea e, attraverso il respiro, ritrovare e rimettere in gioco le proprie aree di resilienza ed accedere alle risorse disponibili attraverso l’ascolto empatico, il contatto, l’umanità di ciascuno.
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Non è la prima volta che l’essere umano si trova ad affrontare una situazione simile. È già accaduto in passato.
Terminata l’emergenza ci riapproprieremo dei nostri progetti in sospeso, anche lavorativi, dei nostri ruoli professionali e delle cose che amiamo.
Ma già qui possiamo cominciare a seminare.
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“Questa è la ricetta della vita” disse mia madre tenendomi fra le braccia mentre piangevo. “Pensa a quei fiori che pianti in giardino ogni anno. T’insegneranno che anche le persone devono appassire, cadere, ricadere, crescere per poter fiorire”.
Rupi Kaur – Il sole e i suoi fiori
Più che mai in questo momento di limiti e paure, costretti all’uso quotidiano di una mascherina che per proteggerci ci costringe, è necessario togliere le maschere e vivere il nuovo setting terapeutico, quale spazio comune per la creatività e la spontaneità, per respirare e sentire, per esprimere le emozioni più liberamente.
Uno spazio terapeutico e di pratica corporea che unisce gli insegnamenti dello yoga a quelli della meditazione e della bioenergetica.
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